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  • Quanto dura un trattamento?
    Il tempo del trattamento può variare dipendentemente dai casi e dal tipo di correzione che il paziente necessita in quel momento. Indicativamente, la prima visita dura circa un'ora, le visite successive circa 30 minuti. NB. I prezzi sono relativi al servizio, non al tempo.
  • Come bisogna vestirsi?
    Si consiglia un abbigliamento comodo per facilitare il movimento durante la visita e il trattamento. ​ Per parte della visita può essere richiesto, se acconsentito, di rimanere con soli indumenti intimi; si consiglia pertanto un abbigliamento intimo consono.
  • Quante sedute occorrono per risolvere il problema?
    Ogni persona è diversa, quindi ogni problema è unico; di conseguenza il programma sarà personalizzato e discusso ogni volta in base allo stato del momento. ​ Sintomi simili possono avere cause diverse quindi è difficile quantificare il numero di sedute. Il numero e la frequenza delle visite possono dipendere da età, natura e cronicità del problema e da quanto il paziente è disposto a modificare il proprio stile di vita. Di solito si tende ad avere visite frequenti all'inizio del programma (1-2 alla settimana) per poi diminuire la frequenza una volta che i sintomi se ne sono andati.
  • Una volta che i sintomi sono andati via, vuol dire che non ho più bisogno di trattamenti?"
    I sintomi sono soltanto la punta dell'iceberg. A meno che non ci sia un trauma diretto, si manifestano alla fine di un processo più o meno lungo che il corpo porta avanti per adattarsi ad un fattore stressante che interferisce con il suo naturale equilibrio. Quando il corpo non è più capace di adattarsi manda messaggi attraverso i sintomi per dire che qualcosa deve essere cambiato. Non devono essere ignorati. Non avere sintomi non vuol dire che non ci sia un problema. Per questo è importante fare un controllo ogni tanto per capire se il corpo ha bisogno di una mano per ritrovare l'equilibrio.
  • Come si fa a diventare chiropratici?
    Per diventare Dottori in Chiropratica è necessario un percorso di studi di laurea magistrale di minimo 5 anni a tempo pieno e con frequenza obbligatoria che comprende anche un anno di praticantato. Le università di chiropratica sono accreditate secondo standard internazionali dettati dalla CCEI (Counsel on Chiropractic Education International) di qui fa parte in Europa la ECCE (European Council on Chiropractic Education). In Europa le università di Chiropratica accreditate sono presenti in Inghilterra, Galles, Spagna, Francia e Danimarca e Svizzera. Non esiste attualmente un'università di Chiropratica in Italia nè tantomeno corsi part-time, per questo tutti i chiropratici regolari in Italia hanno per forza ottenuto un titolo di studio magistrale all'estero.
  • Com'è regolamentata la figura del chiropratico in Italia e all'estero?
    In Italia la Chiropratica è attualmente riconosciuta come professione sanitaria di primo livello (legge finanziaria 2008, emendamento 46.9), ma non essendoci ancora un percorso universitario non ha un riconoscimento uguale ad altri stati esteri. In Inghilterra, per esempio, sono Dottori a tutti gli effetti, iscritti ad un albo e autorizzati a fare diagnosi, cosa che in Italia non è ancora possibile per questioni puramente legali.
  • La chiropratica tratta solo problemi relativi alla schiena?
    No, può aiutare problemi muscoloscheletrici in tutte la parti del corpo. Si concentra sulla colonna vertebrale perchè è l'interfaccia principale tra corpo e sistema nervoso.
  • Cos'è il test muscolare kinesiologico?
    E' un test che aiuta ad analizzare aspetti del sistema nervoso ed insieme ad altri test ortopedici e neurologici da un informazione riguardo la qualità con la quale il cervello comunica con il corpo. Se consideriamo il cervello come un computer, l'output (controllo) dipenderà da quale input sensoriale il cervello riceve (propriocezione). Con il test muscolare si controlla se l'output è adeguato. Se non lo fosse bisogna capire quale input sta creando questa risposta muscolare errata.
  • Cosa porta ad avere un corpo vulnerabile?
    Un corpo vulnerabile è semplicemente un corpo che non è capace di resistere a forze esterne, quindi ha la tendenza a non guarire o ad avere infortuni più frequentemente. Molti sono i fattori che creano interferenze nel naturale equilibrio del corpo umano ma possono dividersi in 3 fattori principali: - strutturali (traumi, cicatrici, occlusione, blocchi articolari, ecc) - chimici (dieta, metalli pesanti, inquinamento, ecc) - stress emotivo Questi tre fattori creano uno squilibrio a livello neurologico di conseguenza uno squilibrio generale che si può tradurrre in debolezza muscolare, compensi posturali, incoordinazione muscolare, ipertono muscolare.
  • Qual'è lo scopo di una manipolazione?
    Lo scopo è quello di ricreare movimento e di stimolare i recettori articolari. Questo a un effetto sia locale (aumento del range articolare, rilassamento muscolare, riduzione del dolore) che neurofisiologico a livello del sistema nervoso centrale in quanto stimola la propriocezione, ovvero la consapevolezza della propria posizione e del movimento nello spazio, che è un elemento fondemantale per muoversi con armonia ed efficacia.
  • Da dove viene il suono prodotto da una manipolazione?
    Il suono, "schiocco", prodotto dalla manipolazione è causato dalla cavitazione articolare dovuta dall'improvvisa diminuzione della pressione del gas Azoto, presente nel liquido sinoviale intercapsulare. Non è pertanto da attribuire a traumi o sfregamento di strutture ossee. Il suono in sè non è terapeutico, ma è la conseguenza di un'apertura delle superfici articolari. Di solito una manipolazione è seguita da questo suono ma non è così, dipende da che tecnica viene utilizzata per mobilizzare o stimolare l'articolazione.
  • E' sicuro manipolarsi da soli?
    E' importante che la manipolazione sia specifica per quanto riguarda sia il dove che il come. Le articolazione che hanno bisogno di essere manipolate necessitano di una tecnica precisa che è difficile fare da soli. E' facile fare "schioccare" un'articolazione ma non vuol dire che così facendo si ottenga un effetto terapeutico anche se temporaneamente si può avere un certo sollievo. Un effetto terapeutico si ottiene manipolando un'articolazione giusta nella direzione giusta. Forzando manovre "fai da te" si creerà col tempo un'area di ipermobilità che potrà creare problemi in seguito come per esempio perpetuare la rigidità in quelle articolazioni che avrebbero bisogno di essere manipolate. E' una credenza comune pensare che schioccarsi per esempio le dita possa creare artrite o artrosi, tuttavia non ci sono basi scientifiche che evidenziano una correlazione tra le due.
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